Non sempre un sito web bello, pieno di foto dinamiche, effetti speciali e testi è garanzia di visibilità ed interazione con i visitatori. In effetti una volta che il nostro nuovo sito è stato lanciato nel world wide web, siamo ben contenti di aspettarci molte visite, un buon livello di interazione e di aperture delle nostre pagine e, soprattutto se siamo un e-commerce o offriamo servizi, ci aspettiamo di incrementare la nostra clientela, vero e proprio obiettivo del nostro sito.
Ovviamente ci tocca aspettare qualche settimana prima di vedere se il SEO funziona correttamente, se i testi sono ben ottimizzati, se il sito inizia a scalare le pagine di Google, anche se usiamo le query più strane e i significati logici vicini al tema del nostro prodotto o servizio. Dopo un po’ tutto sembra funzionare a dovere, il sito conquista una buona posizione, le query danno i risultati attesi, ma alla fine i clienti non arrivano, o se arrivano sono davvero molto meno di quello che ci saremmo mai aspettati.
Che cosa succede? Cosa ci sfugge di davvero così importante? Come si possono tracciare i comportamenti degli utenti senza le costose attrezzature di eyetracking?
Il click tracking, questo sconosciuto
Uno degli aspetti che in questi anni si è imposto come uno strumento chiave nel web marketing, è la possibilità di trovare ed analizzare tutte le informazioni necessarie per valutare le prestazioni del nostro sito web, grazie agli strumenti di tracciamento dei click, ovvero il click tracking. I web analytics, i sistemi di tracciamento che monitorano e studiano il tracciamento dinamico del nostro sito, ci aiutano a targettizzare le pagine e i relativi contenuti in modo sicuro, grazie all’analisi di profilazione degli utenti: chi ci sta visitando, per quanto tempo e in che modo dimostra interesse nei contenuti del nostro sito web.
Occorre entrare in un’ottica nuova, che il sito web di un’azienda, di un ente pubblico, di una squadra sportiva o un semplice blog, sono strumenti dinamici caratterizzati da una interazione, costante e variabile nel tempo, di click, che possono essere ottimizzati al fine di trasformarsi in visite attive e infine in clienti o visitatori di qualità, ovvero che leggono e condividono il nostro contenuto testuale.
Ma è così importante l’interazione? Ovviamente si, è l’unico vero parametro che ci indica che il nostro sito ha contenuti di qualità, o almeno così ritenuti dal navigatore medio. Se il nostro sito riceve molte visite che mantengono aperte le nostre pagine per molto tempo, allora significa che siamo in grado di suscitare molto interesse, se invece riceviamo molte visite ma di durata minima oppure c’è troppa attenzione su una pagina anziché un’altra, può significare che il nostro sito non è ben ottimizzato e che non siamo stati in grado di far passare in modo efficace il nostro messaggio. Molti sono gli strumenti che ci permettono di fare analisi e valutazioni più o meno complesse, ma dobbiamo ammettere che prendere le giuste decisioni strategiche, almeno a prima vista, non è così facile come sembra.
Google Analytics: lo strumento principe per valutare i nostri click
Google ci viene in aiuto con un servizio molto professionale, gratuito e abbastanza intuitivo da utilizzare. In Google Analytics abbiamo infatti a disposizione due principali chiavi correlate di lettura dei dati delle performance del nostro sito, le dimensioni ovvero i numeri puri o in percentuale e le metriche o indicatori, cioè gli attributi o le variabili che vengono quantificati dalle metriche.
Scaricabili in report tabellari è possibile ad esempio leggere il numero di visite da una determinata nazione o quante volte una nostra pagina del sito viene visualizzata con un dato browser. Metriche e dimensioni sono correlate e se opportunamente studiate vanno a costruire un vero e proprio data base di preziose informazioni per l’analisi prestazionale del nostro sito.
Alcune delle principali metriche da tenere in considerazione sono ad esempio la visita e il visitatore unico come parametri per valutare il numero di visite utenti al sito con o senza ripetizioni entro il tempo di sessione, la pageview, anch’essa con o senza ripetizioni come numero di visualizzazioni utenti per pagina, il tempo di permanenza per utente nelle pagine sia di dettaglio che come calcolo medio e il bounce rate, ovvero la cosiddetta frequenza di rimbalzo che ci permette di valutare se un utente rimane nelle pagine del nostro sito per un tempo considerato sufficiente a valutarne i contenuti, generalmente fissato in un tempo non inferiore ai 30 secondi.
Altri indicatori interessanti sono i siti referenti come misura dei backlinks, ovvero i link al nostro sito presenti in giro nelle pagine di altri siti, blog e social, il traffico diretto ovvero quanti utenti hanno utilizzato direttamente l’URL del nostro sito e motore di ricerca, molto utile per stimare le keywords nelle query.
Come tutti gli strumenti di Google è integrabile, quindi possiamo analizzare real time tutte le campagne AdWords che lanciamo per pubblicizzare il nostro sito, possiamo valutare l’andamento delle vendite, effettuare strategie dimensionate di lead generation attraverso il lancio di opportune landing page e molte altre applicazioni di web marketing.
Un approccio dinamico e intuitivo aiuta l’utente, dal professionista del marketing al neofito, a utilizzare grafici, dashboards e creare report personalizzabili. Ecco quindi che grazie a Google Analytics possiamo effettuare vere e proprie strategie, valutando l’efficacia del nostro contenuto e migliorandolo con parole chiave, testi e contenuti appositamente studiati per aumentare i click.
Non solo Google Analytics: Crazy Egg, Hotjar, Fullstory, App Annie, strumenti semplici e ad alto impatto strategico per le nostre analisi click
Lasciamo il mondo di Google Analytics e andiamo a scoprire altri applicativi molto interessanti per il click tracking, capaci di arricchire la nostra analisi di base con punti di vista alternativi e complementari. Facili da usare e di approccio intuitivo, sono un ottimo complemento al lavoro di Google Analytics.
Crazy Egg è un applicativo che ribalta il concetto di numero, grafici e statistiche fornendoci una pratica ed intuitiva interfaccia grafica che ci fa vedere, nel vero senso del termine, il comportamento dei visitatori del nostro sito sfruttando i principi dell’eyetrack. Tutti noi quando navighiamo in un sito siamo attratti dai diversi elementi della pagina come ad esempio titoli, foto, link e contenuti multimediali, in modo differente. Crazy Egg ci permette di creare delle vere e proprie mappe basate sul numero di click distribuiti sulla pagina web. Tale mappa è formata da vere e proprie aree che in base alla densità, alla tonalità del colore e all’estensione delle macchie, essendo sovrapposta alla pagina stessa, ci permette di individuare visivamente le zone che attraggono più click. Mappe simili nella grafica alle cosiddette Heatmap, le mappe di calore, che mostrano con diverse macchie di colore la distribuzione dei click per pagina. In modo semplice ed intuitivo potremmo verificare se gli elementi da noi inseriti necessitano di migliorie, o modifiche grafiche o di posizione. Altre funzionalità interessanti sono lo Scrollmap, che restituisce scrollando man mano il sito i dati, tramite mappe di colori relativi all’interesse dei visitatori e l’Overlay che fornisce dati aggiuntivi sui click come ad esempio il tipo di visita e il numero di ritorni.
Hotjar è un software visivo, capace quindi di tradurre in mappe visuali i dati relativi alle visite e ai click degli utenti. Oltre generare Heatmaps permette la creazione di mappe di spostamento del puntatore, molto utile per valutare la funzionalità e la navigabilità della pagina web. Possiamo inoltre effettuare ulteriori indagini circa la modalità di navigazione dell’utente analizzando dati quali la geolocalizzazione, il numero di pagine visitate, la durata della visita e via dicendo, ed effettuare analisi più versatili circa i cosiddetti funnel di conversione, ovvero il percorso che permette agli utenti di cambiare il loro comportamento durante la navigazione diventando ad esempio da lettori della pagina a clienti veri e propri. Il monitoraggio del comportamento durante la registrazione tramite form, la possibilità di condurre questionari (survey) e di inviare le email di invito alla compilazione fanno di Hotjar uno strumento davvero prezioso per le nostre click tracking analysis.
Fullstory accompagna l’utente con analisi mirate ad alto impatto grafico, la valutazione della navigabilità del sito attraverso i comportamenti dei visitatori ed effettua l’analisi dello stress di navigazione, ovvero se e quante volte si sono presentati crash o rallentamenti a carico delle pagine visitate e se i visitatori hanno interrotto la navigazione per causa di questi malfunzionamenti. Questa opzione di analisi rappresenta un approfondimento notevole poiché di fronte ad un sito pieno di ottimi contenuti multimediali, non sempre riusciamo a renderci conto se è davvero fruibile da tutti gli utenti e spesso accade che i visitatori abbandonano il nostro sito perché non riescono a navigare in modo fluido e piacevole.
App Annie invece trasporta nel mondo delle App tutte le analisi mirate di marketing che vengono effettuate con gli altri strumenti progettati per i siti web. Tale applicazione fornisce informazioni strategiche sul comportamento degli utenti in materia di app scaricate ed utilizzate e sulle loro modalità di pagamento, ricerca e download.
Alcuni consigli per interpretare i dati di siti web, ecommerce e applicazioni
Grazie ai dati forniti da Google Analytics e le mappe visuali ed interattive di applicativi quali Crazy Egg e Hotjar possiamo riuscire a monitorare l’andamento del nostro sito web e comprendere se effettivamente le visite stanno nel tempo diventando clienti veri e propri o esiste un apprezzamento conclamato e misurabile dei contenuti web delle nostre pagine. Se siamo capaci di utilizzare bene Google Analytics possiamo sicuramente utilizzare alcuni indicatori per stimare la bontà del nostro sito. Un alto valore di permanenza nelle pagine significa che il nostro sito ha contenuti interessanti, come anche in linea generale un basso valore di bounce rate ci può indicare che gli utenti non saltano troppo rapidamente da una pagina all’altra alla ricerca di informazioni.
Per ottimizzare il posizionamento del nostro sito può essere utile analizzare il traffico dei referrals e leggere gli indicatori dell’analisi di interest overview, dove è possibile dedurre le caratteristiche di affinità degli utenti che hanno visitato il vostro sito. Un controllo sugli interessi dei visitatori al nostro sito di ecommerce ci può servire se volessimo lanciare campagne di marketing mirate con articoli o pubblicazioni su blog di argomenti inerenti le nostre vendite online. In questo modo possiamo creare un circolo virtuoso di link correlati agli interessi dei visitatori, aumentando quindi la visibilità e la possibilità di trasformare più visitatori possibili in acquirenti.
Oltre Google Analytics può essere davvero prezioso utilizzare applicativi capaci di creare mappe di calore grafiche inerenti la navigabilità. Crazy Egg e Hotjar ci aiutano in questo senso e se vogliamo capire se il video o la foto inserita in un dato punto della pagina genera interesse, ecco che un’analisi visuale ci può far capire se la nostra strategia sta davvero funzionando.
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